Furtei

L’attuale paese, d’origini Medioevali (regione storica della Valenza-Marmilla), sito a m. 90 s.l.m. (26,12 Kmq.), conta 1.724 abitanti ed è facilmente raggiungibile percorrendo la SS. 197 per 4 Km. dopo il bivio di Villasanta (SS. 131 Km. 40), in direzione Barumini. Il nucleo originario risale al 1290 ca. mentre il toponimo, verosimilmente d’origine prelatina, è attestato a partire dal 1341 (ecclesie de Frutey calaritane diocesis), ma le interpretazioni sul suo significato sono alquanto incerte. Nonostante l’assenza, allo stato attuale delle ricerche, di vestigia prenuragiche, la costante antropizzazione del territorio è un fenomeno acclarato: l’attestano diversi nuraghi  Cummossariu, Bangius, Sa Conca Manna, Monte Cresia, Noraxiais e Su Bruncu ‘e su senzu e le tracce d’antiche civiltà ritrovate nelle località: S. Salvatore e Su Bruncu ‘e su testivigliu.
Poche sono le testimonianze puniche (località Santu Brai), scarsissime le vestigia romane, delle quali resta solo un antico ponte in pietra nelle vicinanze del paese. Non poche sono invece quelle d’epoca giudicale e aragonese che ci presentano Furtei come un paese di una certa importanza.
Oggi Furtei è comunemente noto per le miniere d’oro.
Nel paese si svolgono tre  importanti manifestazioni: Sa torrada de su Santu, Sa Pintadura e Su Scravamentu. In particolare, Su Scravamentu è un rito costruito su di un canovaccio semplice ma affascinante, volto a coinvolgere il pubblico in un crescendo di drammaticità che culmina nella deposizione del Cristo morto. Il palcoscenico, disposto nella navata centrale a ridosso del presbiterio, ospita alcuni attori, alter ego dei protagonisti della crocifissione: Maria (la Madre di Gesù), Maria di Magdala, Giovanni («il discepolo che egli amava») e due soldati, a custodia della croce sulla quale è appeso Gesù di Nazareth. Guidati dalle parole del predicatore, i personaggi recitano il proprio ruolo con devota partecipazione; a partire da Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea che, chiamati, adagiano le loro scale al braccio della croce per poi togliere dal capo del “Re dei Giudei” la corona di spine e per scravai mani e piedi del condannato. I simboli dell’odio umano vengono deposti ai piedi della Madonna, ciascuno su di un candido fazzoletto, dopo essere stati tenuti fra le mani di Maria di Magdala e di San Giovanni per un breve canto che contiene in sé tutto il dolore di un’anima. A conclusione del rito il corpo del Cristo morto è calato dalla croce e restituito alla Madre affranta, per essere infine adagiato su di una lignea lettiga: quest’ultima lo porterà processionalmente per le strade di un paese ormai avvolto dall’oscurità della sera e immerso in un religioso silenzio, quasi a testimonianza del Mistero appena compiutosi.
Testimonianze concrete della floridezza della comunità di Furtei nel Medio Evo sono sia la piccola e suggestiva Chiesa di S. Narciso (XII sec), a due navate, sia la bella Parrocchiale di S. Barbara (XII sec.) [3B], il cui interno è a forma basilicale, diviso in tre navate da arcate a sesto acuto. Quest’ultima, ricca d’arredi sacri, custodisce un’importante Tavola raffigurante la Crocifissione, attribuita al pittore stampacino Antioco Mainas (XVI sec.).

FESTE PRINCIPALI:

  • Sa pintadura de sa prama (venerdì antecedente Le Palme)
  • Su Scravamentu (Venerdì Santo)
  • Santa Maria (8-15 Settembre)

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Comune di Furtei
Via Circonvallazione 29 – 09040
Telefono: 0709305035
Email: demografici.furtei@tiscali.it

Web: www.comune.furtei.ca.it
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  • Sa pintadura de sa prama

    18 Marzo 2025
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