IL MITO DEI GLADIATORI RIVIVE A BARUMINI. AL VIA LA NUOVA MOSTRA SINO AL 31 DICEMBRE

03/04/2023

Un percorso espositivo che accompagnerà il visitatore alla scoperta degli uomini che si celavano dietro gli elmi e le armature che sono diventate leggenda. Un alone di mistero che nascondeva il viso di uomini, molto spesso combattenti, che sapevano "morire con onore" piuttosto che "servire con ignominia”. Sono i gladiatori miti dell’antica storia romana ma che hanno lasciato tracce molto più ampie. Scoprire tutti questi segreti e curiosità è possibile grazie alla mostra inaugurata a Barumini, al Centro di Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale Giovanni Lilliu e intitolata: “Gladiatori e Antica Roma in Sardegna: Mito, storia e rappresentazione artistica”.

Nato dalla collaborazione tra la Fondazione Barumini Sistema Cultura, il Comune di Barumini, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (Mann) e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, l’allestimento è suddiviso in quattro sezioni tra Anfiteatri, Armi e armature, Vita quotidiana e la Sardegna romana. In vetrina i tanti reperti in mostra per raccontare la vita e le gesta dei gladiatori, come schinieri ed elmi, armi e vasellame utilizzato nella vita quotidiana (ceramiche, mestoli, bronzi, boccali e bottiglie in vetro). Ma ci saranno anche gli strumenti per il benessere e la cura del corpo, lucerne con raffigurazione di gladiatore. Presente anche una stampa ad alta definizione di alcune pitture parietali ritrovate nelle case di Pompei rappresentative dell’anfiteatro e dell’alimentazione. Tutti elementi, accompagnati da video su anfiteatri, armature e sull’alimentazione dei gladiatori, che faranno conoscere ai visitatori ogni aspetto del mito dei gladiatori. Un percorso che nasce dalle fonti letterarie ed epigrafiche, dalle quali emerge l'importanza che ebbero i gladiatori per decretarne lo straordinario successo, l'addestramento e la formazione professionale.

BARUMINI. “Anche questo appuntamento si inserisce nel percorso di collaborazione che abbiamo attivato con il Mann di Napoli e che sta producendo grande successo in tutti gli appuntamenti fin qui messi in campo – commenta Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura – la mostra è un altro tassello che ci permette di offrire ai turisti in tutto l’anno una ampia scelta di eventi da associare alle visite ai nostri straordinari siti archeologici”. Sull’offerta integrata della Fondazione interviene anche il segretario generale della Fondazione, Tonino Chironi: “il turismo archeologico-culturale rappresenta un tassello fondamentale per Barumini e la Sardegna – dice – anche questa mostra permette sia di rafforzare i flussi locali che di proseguire nella gestione sostenibile della Fondazione”. Anche per il sindaco di Barumini, Michele Zucca “ci avviciniamo alla fase più calda per i flussi turistici nel nostro territorio e questa mostra, dal grande fascino e valore storico, sono convinto potrà portare ancora più attenzione per il grande pubblico - sottolinea il primo cittadino - quella 2023 ritengo potrà essere una stagione con numeri da record per tutte le nostre strutture”.

SOPRINTENDENZA. “Con la mostra si racconta come la Sardegna, pur nelle diversità, fosse entrata appieno nell’influenza culturale di Roma e lo dimostrano i materiali ritrovati e le effigi degli imperatori che venivano eretti nella Sardegna a testimoniare la presenza del potere romano che tentava di radicarsi nell’isola – sottolinea Gianfranca Salis, coordinatrice dell’area funzionale del patrimonio archeologico della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna – Barumini si sta confermando un polo culturale importante in Sardegna con mostre di altissimo valore culturale e materiali straordinari come quelli esposti – conclude – anche oggi si rafforza la collaborazione tra istituzioni Soprintendenza, Fondazione Barumini, Museo  Mann”.

MANN. Intervenuto con un video di saluti anche il direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, Paolo Giulierini. “Scegliere il tema dei gladiatori significa che oggi chi lavora nei beni culturali deve combattere come in un’arena per salvaguardare l’identità e la libertà di espressione e crescita per le nuove generazioni – sottolinea - chi sceglie questo tema diventa esso stesso un gladiatore. Sono convinto che questo argomento stimolerà la curiosità dei piccoli e dei più grandi e unirà ancora una volta tanti turisti che vengono in Sardegna a un tema trasversale di tutto il Mediterraneo”.

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