A BARUMINI INAUGURATO IL 9^ EXPO DEL TURISMO CULTURALE IN SARDEGNA

23/11/2023

NOVITÀ IN ARRIVO CON IL PRIMO CORSO UNIVERSITARIO IN RESTAURO GRAZIE A FONDAZIONE, SOPRINTENDENZA E UNIVERSITÀ DI CAGLIARI


È ricca di novità l’edizione 2023 dell’Expo del Turismo Culturale in Sardegna che è stato inaugurato oggi a Barumini. L’ormai indiscusso appuntamento di punta per il settore, organizzato dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura, ancora una volta sta mettendo a confronto i massimi esperti del settore sulle tematiche legate al turismo culturale, alla gestione dei siti archeologici, in particolare a quelli Unesco e alle tante opportunità che si aprono per il settore economico connesso all'archeologia. Sono infatti oltre 21 i tour operator provenienti da tutta Europa (in particolare Germania, Francia, Olanda, Belgio, Repubblica Ceca, Spagna, Gran Bretagna e Slovacchia) che hanno incontrato oltre 60 aziende isolane per attivare nuovi canali in grado di estendere i flussi turistici a Barumini e tutto il territorio circostante ma anche per rafforzare quelli esistenti.


CORSO RESTAURO. Al centro della tre giorni che proseguirà ancora domani a Barumini e poi con una coda dedicata alla mattinata di Pula, a due passi dalle rovine di Nora, c’è stato il tema del restauro. E non a caso è stato scelto questo argomento considerato che la Fondazione Barumini Sistema Cultura, grazie alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti per le province del Sud Sardegna e Oristano con l’Università degli studi di Cagliari stanno per inaugurare il primo corso di laurea in restauro in Sardegna. Un’opportunità unica che avranno per il primo anno 15 giovani provenienti dalla Sardegna, dall’Italia dall’estero (con l’obiettivo di arrivare in pochi anni a oltre 60 studenti) ma anche tutto il territorio, considerate le enormi potenzialità dirette e per l’indotto che questo corso di laurea potrebbe avere in un territorio altamente vocato al turismo culturale e archeologico.


BARUMINI. “Questo appuntamento ci ha visto nuovamente protagonisti come motore dello sviluppo culturale legato all’archeologia in Sardegna, ma anche come centro regionale per lo sviluppo turistico e per la divulgazione delle buone pratiche in tema di tutela e valorizzazione dei grandi siti di interesse storico della nostra isola - sottolinea il presidente della Fondazione Barumini Sistema Cultura, Emanuele Lilliu, aprendo i lavori della 9^ edizione - come sempre, questo evento si caratterizza per il suo aspetto di internazionalità, ed è per questo che, anche quest’anno, abbiamo voluto coinvolgere rappresentanti di livello mondiale per questo settore e continuare a portare avanti dei percorsi di valorizzazione comuni”. All’apertura dei lavori è intervenuto anche il sindaco di Barumini, Michele Zucca che ha sottolineato: “Barumini promuove l'inseparabile binomio turismo-cultura diventando capitale sarda del comparto - dice - le tre giornate mettono a confronto esperti per la tutela e commercializzazione del patrimonio sardo in una vetrina importante per tutto il territorio isolano sul fronte culturale ma anche artistico e agroalimentare. I dati di una stagione turistica quasi conclusa testimoniano a Barumini il ruolo di traino degli attrattori culturali e archeologici che veicolano le presenze turistiche tutto l’anno - aggiunge - qui si struttura un’offerta turistica le cui prospettive non si riducono alla visita di un giorno ma valorizzano i centri in un’offerta senza limiti tecnici, territoriali e temporali. In questa visione nasce e si sviluppa la scuola di restauro”.


RESTAURO. E proprio sulla novità in arrivo del corso di laurea in restauro la Soprintendente Monica Stochino precisa:  “Con questo articolato progetto vogliamo ribadire la nostra specifica volontà di affiancare e supportare l’impegno degli enti territoriali e dei soggetti specificatamente costituiti e preposti alla valorizzazione del patrimonio culturale nella costruzione di processi virtuosi sempre più capaci di rappresentare momenti di crescita delle nostre comunità, con la creazione di opportunità che mettano in luce e attivino le risorse dei territori, nella consapevolezza che il patrimonio archeologico, storico artistico e paesaggistico è parte sostanziale e principale di tale processo”. Novità in arrivo anche a Casa Zapata. “Stiamo per riprendere gli scavi a Nurax’e Cresia - ricorda la funzionaria della Soprintendenza, Gianfranca Salis - il particolare contesto, all’interno dell’edificio museale, consentirà di trasformare l’attività di indagine archeologica sul nuraghe in un’esperienza unica per le persone che visitano Casa Zapata e che potranno assistere alle operazioni”.  Insomma una ricerca che si unisce alla fruizione e valorizzazione consentendo ai non addetti ai lavori di vedere in presa diretta le attività di scavo e capire quale lavoro certosino si cela dietro il lavoro sul campo degli archeologi.


LA GIORNATA. Tra gli altri alla prima giornata di incontri hanno partecipato 47 espositori, l’Istituto alberghiero di Villamar, le scuole ‘Vignarelli' di Sanluri, ‘Mossa’ di Oristano e l'Università della terza età di Sardara. Ai convegni, tra gli altri, hanno preso parte anche Walter Cabasino, sindaco di Pula; Pierpaolo Vargiu, presidente Associazione Sardegna verso l’Unesco; Riccardo Cicilloni, docente Università degli studi di Cagliari; Silvia Einaudi, docente Università degli studi di Cagliari; Stefania Proietti, sindaco di Assisi; Cristiano Tiussi, direttore Fondazione Aquileia; Carmen Jòdar, Patrimonio Unesco Granada; Macarena Bustamante, Patrimonio Unesco Merida; Clara Pili, direttore Generale presso Fondazione Pula Cultura Diffusa. I lavori sono stati  coordinati da Giuseppe Melis. Domani seconda giornata con i tanti appuntamenti a partire dalla conferenza “Giovanni Lilliu Sardus Pater: Intellettuale e studioso di Sardegna” a cura della professoressa Maria Antonietta Mongiu.

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