4° EXPO 2017: COMUNICATO STAMPA FINALE

30/11/2017

COMUNICATO STAMPA

Barumini, 27 novembre 2017 – Circa tremila visitatori totali, sold out gli spettacoli serali, degustazioni e convegni, alto gradimento dei 31 gestori di siti e musei partecipanti al workshop, piena soddisfazione degli espositori di prodotti agroalimentari e artigianali, entusiasmo, in particolare dei più giovani, per rievocazioni storiche e laboratori didattici. È in sintesi il resoconto della quarta edizione dell’Expo del turismo culturale, organizzato dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura, in collaborazione col Polo museale della Sardegna, svoltosi nel weekend appena trascorso al Centro culturale ‘G. Lilliu’ di Barumini, che si trova accanto all’area archeologica di su Nuraxi (da vent’anni unico sito Unesco della Sardegna), e nel parco archeologico e nel museo Genna Maria di Villanovaforru.
I due luoghi-simbolo della civiltà nuragica (e di tutta l’archeologia sarda)hanno ospitato un evento che si conferma polo di aggregazione per le realtà archeologiche e museali dell’Isola e che apre nuove e incoraggianti prospettive per il segmento turistico più attrattivo: due terzi dei viaggiatori di tutto il mondo si muove in primo luogo per motivazioni culturali.
Sviluppo turistico territoriale e imprese culturali. Dall’evento giunge un messaggio chiaro e forte: sta nascendo una nuova visione del turismo culturale finalizzata allo sviluppo dei territori dell’entroterra sardo, un cambiamento in chiave di generazione di nuove imprese specializzate nel settore e di innovativi ‘linguaggi’ di divulgazione e fruizione dei beni archeologici. “Il settore turistico-culturale”, asset strategico di sviluppo della Regione, deve diventare traino di presenze turistiche nel corso di tutto l’anno, in particolare da ottobre a giugno – ha spiegato l’assessora Barbara Argiolas presentando la manifestazione promossa dall’assessorato regionale del Turismo, Artigianato e Commercio – lavorando affinché monumenti e siti sardi passino da ‘semplici’ attrattori unici al mondo, ma da visita di un giorno, a centri attorno a cui strutturare un’offerta di vacanza completa, che includa tutte le esperienze possibili sul territorio attorno (paesaggi e ambiente, artigianato ed enogastronomia), sia che si tratti di uno short break che di un soggiorno più lungo da fruire nella località del sito. La creazione di flussi costanti – ha aggiunto- è stimolo per generare attività imprenditoriali”. Nel convegno inaugurale più volte è stata sdoganata la parola ‘impresa’, in altri tempi tabù a proposito di beni culturali. Al centro del dibattito l’integrazione tra tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico e sua fruizione e promozione turistica, di una nuova ‘partnership’ tra cultura e turismo, ossia “la chiave del futuro della Sardegna – ha affermato il vicepresidente della Regione Sardegna Raffaele Paci – da questo connubio dobbiamo ripartire per generare occupazione e ricchezza passando da patrimonio ‘statico’ a risorsa su cui Istituzioni e imprese possano investire e dove i giovani facciano fruttare le loro competenze”.
Offerta unica e irripetibile della Sardegna. “La vera ‘sfida’ – ha spiegato Gianluca Lioni, portavoce del ministro dei Beni culturali e Turismo Dario Franceschini - è puntare su peculiarità identitarie e autentiche che rendono unica e irripetibile l’offerta turistico-culturale isolana, un’offerta senza confronti nel mondo”. I relatori, tra cui Giovanna Damiani, direttrice del Polo museale della Sardegna (che rappresenta ben 14 musei), e Roberto Concas direttore di Su Nuraxi e del Museo archeologico nazionale di Cagliari, hanno portato ad esempio il modello aziendale rappresentato dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura, unica nel suo genere in Sardegna (con 53 dipendenti ‘fissi’) che gestisce l’area archeologica de su Nuraxi e Casa Zapata. I due ‘gioielli’ locali che nel 2017 toccheranno quota 140 mila visite (un quarto circa di quelle totali dei musei sardi), primi per presenze, davanti alla Cittadella dei musei di Cagliari e al Compendio garibaldino di Caprera). “Abbiamo dimostrato – ha spiegato il sindaco Emanuele Lilliu - che si può e si deve investire nel patrimonio culturale, farlo diventare una risorsa-chiave di sviluppo territoriale, di crescita costante e duratura”. Il sindaco Lilliu ha sottolineato l’importanza strategica delle sinergie istituzionali strette da Comune e Fondazione, non a caso la quarta edizione dell’Expo è stata organizzata in collaborazione col Comune di Villanovaforru, rappresentato nei convegni dal sindaco Maurizio Onnis.
Ict al servizio dei beni culturali. Dall’evento arriva anche un’altra concreta e innovativa possibilità di sviluppo: la fruizione dei beni culturali può rivolgersi a tutti, specie ai giovani, con nuove forme di linguaggio, accattivanti e al passo coi tempi, così da poter ampliare gli orizzonti. Le nuove tecnologie possono affiancare e rendere più comoda e ‘divertente’ la fruizione del patrimonio culturale e invogliarne la scoperta. Il convegno ‘Le tecnologie della realtà virtuale e del gaming applicate ai beni culturali: opportunità e volano di sviluppo territoriale’, organizzato dal team composto da Giampaolo Bruno, Paola Porcu e Jorma Ferino (cofondatore di Sjm Tech), è stato esemplificativo, attraverso casi di successo internazionale: il videogioco Father and Son, prodotto dal Museo archeologico nazionale di Napoli e presentato da Fabio Viola, il successo planetario del gioco per pc Minecraft presentato da Marco Vigelini, il Geocaching, la caccia al tesoro ‘archeologico-culturale’ virtuale, presentata da Giuditta Mauri. L’appuntamento ha posto l’accento su quali opportunità e benefici possano derivare, in termini di marketing dei territori, dall’incontro del mondo game e della realtà virtuale con i beni culturali.
Su Nuraxi, vent’anni da patrimonio Unesco. L’edizione 2017 di Expo ha celebrato il ventennale di iscrizione dell’area archeologica Su Nuraxi, alla prestigiosa lista redatta dall’Unesco: “Mantenere gli standard richiesti dall’organizzazione mondiale per educazione, scienza e cultura richiede sforzi quotidiani e investimenti – precisa il sindaco Lilliu – perciò conservare questo privilegio e festeggiarne il ventennale, quale unico sito archeologico Unesco in Sardegna, è un traguardo straordinario”. Per l’occasione, non a caso, sono stati ospiti della manifestazione (e relatori del convegno inaugurale) Giacomo Bassi, presidente dall’associazione Beni italiani Patrimonio mondiale Unesco, Sara Cipolla, rappresentante regionale del comitato Giovani Unesco, Claudio Bocci, direttore di Federculture e i rappresentati di due siti Unesco italiani, Corrado Bonfanti: il sindaco di Noto e Alessandra Turi, assessore alla Cultura di Alberobello. A proposito di Unesco, protagonista dell’Expo è stato anche il canto a Tenore, patrimonio immateriale dell’Umanità, grazie al concerto dei tenores di Bitti insieme alla cantante Maria Giovanna Cherchi.
Numeri del successo 2017. Nell’arco delle tre giornate di evento, sono state registrate in media mille presenze al giorno, con ‘picchi’ in particolare per il ‘Food&Wine’ (con cuochi di fama internazionale), lo spettacolo comico di ‘Pino e gli Anticorpi’ (al centro Lilliu) e, soprattutto, il concerto di Piero Marras all’interno del museo archeologico di Villanovaforru. Folta partecipazione e coinvolgimento anche per la rievocazione ‘Armi e armature nuragiche’ del maestro Andrea Loddo, svoltasi al nuraghe Genna Maria e dedicata ai più giovani. Così come hanno avuto grande seguito i laboratori dedicati ai bambini e quelli del gusto di Slow Food Cagliari, la cui buona riuscita dalla nascita dell’evento a oggi è sempre stata una garanzia. I giovani, dai più piccoli sino agli studenti dell’Università di Cagliari, passando per i ragazzi degli istituti superiori, in particolare alberghieri e turistici, sono stati i veri protagonisti della manifestazione. Gli studenti, coinvolti anche in un momento dedicato all’orientamento universitario (‘Formarsi nei Beni culturali attivato dal Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio dell’università cagliaritana), sono stati pubblico interessato e partecipe dei convegni di venerdì 24 e sabato 25. Ottimi riscontri anche dai banchi degli espositori culturali (31 gestori di aree archeologiche e musei, in rappresentanza di oltre 50 siti) e dal workshop tra domanda con i tour operator nazionali e internazionali. Diffusa e convinta la soddisfazione degli espositori degli stand allestiti al centro Lilliu e a Villanovaforru per la possibilità avuta e sfruttata di promuoversi e attivare nuovi contatti commerciali (e anche per le vendite al dettaglio).

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